Quando ero una ingenua e sprovveduta ragazzina con qualche brufolo e un corpo ancora acerbo, mi confida un giorno una mia cliente Marta, desideravo l’attenzione dei miei coetanei e la complicità di una vera amica…e come per magia apparivano un maldestro ragazzino con gli ormoni a mille e una splendida e carismatica amica a cui confidare i palpeggiamenti del focoso imberbe. Inspiegabilmente dopo qualche mese da questi magici incontri sprofondavo in uno stato di incomprensibile sofferenza e un fastidioso disagio si impossessava di me a tempo pieno!!! Per quanto mi sforzassi di essere divertente, attraente e disponibile ero infelice, mi sentivo frustrata, e inevitabilmente perdevo la carismatica amica e l’arrapato corteggiatore .
E poi aggiunge, da giovane adulta la situazione invece di migliorare peggiorò, cominciai a lavorare, curavo maniacalmente il mio aspetto, studiavo come muovermi e apparire sicura e il disagio cresceva, mi sentivo costantemente inadeguata, non all’altezza, insicura e in ogni incontro o situazione avevo paura di deludere, di essere giudicata, dentro di me pensavo costantemente adesso si accorgeranno che li sto imbrogliando oppure capiranno presto che non valgo nulla!!! In poche parole dietro un atteggiamento baldanzoso e strafottente c’era una piccola donna che stava andando in pezzi.
Poi Marta mi dice che non poteva sapere allora cosa le stesse accadendo, troppo giovane e inesperta per rendersi conto che dipendeva dal giudizio degli altri e che era attaccata ad un immagine di sé che non era autentica ma costruita per farsi accettare dagli altri e che inevitabilmente crollava come una fragile tettoia sotto il peso delle neve.
Ha dovuto attraversare l’inferno, affrontare i suoi limiti e i suoi mostri per provare la gioia dell’incontro con la sua unicità
Quando vogliamo a tutti i costi piacere agli altri e siamo dipendenti dal giudizio degli altri è un problema, un grande problema, ci costruiamo un’immagine che non ci corrisponde per compiacere, per farci accettare e che inesorabilmente risente dei condizionamenti esterni, viviamo nel continuo preoccuparci di ciò che pensano gli altri e quando dico altri intendo i genitori, gli amici, i colleghi, gli insegnanti, i vicini di casa e chiunque sia vicino a noi e talvolta anche lontano da noi, e non mi riferisco solo a persone, ma anche ai dogmi religiosi, alle regole che la società si dà, tutto può farci deviare dal seguire la nostra strada e il vivere può diventare carico di minacce se perdiamo di vista la nostra singolarità. Essere fedeli a se stessi, alla propria vocazione richiede un travaglio interiore, un ascolto attento di se stessi nel silenzio, e se si chiede aiuto, il condividere con qualcuno il dolore della nostra infelicità può farci rifiorire ….mi è sempre piaciuta la frase di Oscar Wilde “Be yourself; everyone else is already taken” sii te stesso tutto il resto è già stato preso..